Prodotte con antica tecnica artigianale, probabilmente di origine mesopotamica, questi preziosi oggetti senza tempo e fuori dal tempo (ma un tempo più costosi dell’oro ) conservano ancora intatti il fascino delle cose misteriose.
Gioco di trasparenze, colori che parlano all’anima, ricordi di mondi lontani, simboli di vanità, di protezione, magia della materia……..

Le hanno cominciate a produrre gli egiziani nel secondo millennio a. C.
Si racconta che Ramaka, regina d’Egitto e moglie di Totmes II, fosse in possesso di una bellissima collana fatta con raffinatissime perle di vetro.
Alla fine del secondo millennio l’arte della lavorazione del vetro si diffonde nel Mediterraneo e i romani, grazie al loro spirito pratico, ne producono notevoli quantità a prezzi contenuti, senza che ciò andasse a discapito della loro qualità e bellezza.
CostantinoI equipara i vetrai ai dottori e agli architetti e li esenta dal pagamento dei tributi.
Le perle arrivano a Venezia dove maestri ingegnosi e tenaci ne fanno degli oggetti preziosissimi e ricercati in tutta Europa, in India, nelle Americhe. Tanto da esser utilizzate nelle colonie dell’Africa occidentale come valuta per lo scambio di beni ( “trade beads” ).
Mentre Venezia diventa il più importante centro di produzione delle perle di vetro, assimilando e rielaborando tutte le tecniche di lavorazione dei secoli passati, nell’isola di Murano si concentrano tutte le fornaci e per decreto del governo della Repubblica ai produttori di perle viene vietato di emigrare e rilevare al modo esterno il segreto del loro lavoro.
Oggi le perle di vetro continuano ad essere espressione di un decoro tanto effimero quanto irrinunciabile.
Flavia Notari,architetto nonchè raffinata designer di gioielli , ne reinterpreta l’antico mistero in forme nuove contemporanee , facili da indossare per noi donne che, tra un impegno e l’altro, non vogliamo dimenticare l’indispensabile piacere del gioco e della seduzione.
Perché, come diceva Oscar Wilde, il modo migliore per liberarsi da una tentazione è cedervi.